Lettera a Papa  Francesco

(  p.c. S.E. Card. Gualtiero Bassetti -  S.E. Card. Giuseppe Betori  )

                                                                                                                

Oggetto: Dopo di Noi riferito ai Disabili Gravissimi.

Prego Sua Santità di essere comprensivo. Forse è la disperazione che ingenera un’inquietante esigenza: l’avvento di un “nuovo Dio”. Il Dio delle Persone Disabili Gravissime e dei loro Familiari.

Un nuovo Dio, che non si adatti alla drammatica circostanza di una realtà che vede affermarsi sempre più il predominio del Diritto ad una Morte Dignitosa, anziché la scelta per il Diritto ad una Vita Dignitosa.

Sono le due facce di una stessa tragedia. La scelta di ritenere questa Vita non più Degna di essere vissuta e l’altra, altrettanto drammatica, di continuare a vivere anche in circostanze estreme.

Un nuovo Dio, che sia comprensivo del fatto che entrambi i Diritti rispettano la Volontà di ciascuno e tutelano la Dignità di tutti.

Un nuovo Dio, che si manifesti attraverso la denuncia di Loris Bertocco. Un nuovo Dio, che senza giri di parole, renda Tutti Noi corresponsabili della morte del sig. Bertocco che per sua stessa ammissione avrebbe scelto la Vita Dignitosa anziché la Morte Dignitosa, se avesse ricevuto una amorevole assistenza.

Un nuovo Dio capace di discernere quando il Diritto ad una Morte Dignitosa non sia più libera scelta, ma sia una decisione estrema condizionata dalla percezione di sopravvivere in una Società che ha girato lo sguardo altrove. Una Società che non recepisce questi Ultimi, questi Casi Estremi come un problema prioritario di Tutti Noi.

Molti di noi, nutrono ammirazione per la coerenza del Suo Pontificato. Fedele al Discernimento, non ha esitato a criticare gli effetti devastanti della Globalizzazione. Le ingiustizie e quant’altro hanno finito per determinare il Continente di Chi ce la fa, distinto e separato dal Continente di Chi non ce la fa. In quest’ultimo sopravvivono le Persone da Lei definite “Invisibili”. Nel senso che non appaiono e quindi non esistono.

Régis Debray, in “Dieu, un itineraire” offre una riflessione: al contrario della Incarnazione del Figlio, “…Dio Padre è un cattivo soggetto per essere rappresentato in un film”. Non è visibile, non appare. E in questo le Persone Disabili Gravissime, i Casi Estremi, sembrano coincidere con la figura di “Dio Padre”: non appaiono e quindi sono “ cattivi soggetti” per essere recepiti dalla Società come un problema prioritario per tutti noi.

Sono certo che senza ricorrere all’intersoggettività, abbia compreso appieno le vere motivazioni di quanto ho tentato di rendere esplicito: una drammatica richiesta di aiuto che vada oltre le parole, oltre l’esigenza espressa di un nuovo Dio. Una Chiesa capace di gettare un ponte tra il continente di chi ce la fa ed il continente di che non ce la fa.

Una Chiesa che sia la voce di chi non ce la fa Dopo la Morte dei Genitori.

 

Difficile trovare le parole per congedarmi da Sua Santità

e nel contempo esprimere affetto e sostegno a nome e per conto

www.dirittovitadignitosa.it                                                               Piombino 3 dicembre 2017

Alberto Guerrieri