All’attenzione del On. Pres. della Rep. Italiana,  Giorgio Napolitano

In riferimento alla morte di Raffaele Pennacchio, diciamo subito che con la morte non si specula.

Ma non accettiamo che le Persone Disabili Gravissime, quelle ancora disposte a lottare per una vita dignitosa, per sentirsi ed essere ancora Persona, debbano lottare sino alla morte per il riconoscimento delle loro Necessità Assistenziali e dei Diritti Costituzionali.

Ma percepire che cosa significa ESSERE PERSONA DISABILE GRAVISSIMA,

cercare anche soltanto lontanamente, di avvicinarsi  un po’, a questa percezione, E’ INUTILE.

La conoscenza non riesce frugare nell’anima, nei pensieri, di questa sofferenza, dell’ESSERE PERSONA DISABILE GRAVISSIMA.

Qualsiasi iniziativa, compresa la nostra/ ALL.1, finalizzata a trasferire a tutte le Persone Disabili Gravissime, la certezza di non essere lasciate sole, naufraga nella realtà di un clima inquietante di incertezza POLITICO-ISTITUZIONALE.

Per tutte queste famiglie, resta un solo punto di riferimento,verso cui indirizzare le loro speranze, a tutela del Diritto di Eguaglianza, Diritto di Assistenza e Diritto di garantire la Dignità della Persona.

Mai come ora , si avverte forte l’esigenza dell’APPLICAZIONE DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

La preghiamo di battere un colpo. Ci fa paura l’idea di un’assuefazione a queste tragedie.

Alberto Guerrieri